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L’attenzione verso l’ecosostenibilità sta guidando un cambiamento significativo nell’industria della moda. Sempre più persone sono interessate a conoscere l’origine dei propri vestiti, cercando alternative sostenibili nel rispetto dell’ambiente. In questo articolo esploreremo il mondo dei tessuti ecosostenibili, fortunatamente sempre più diffusi, i loro produttori e dove è possibile trovarli. Per pratiche alternative e buone abitudini nel mondo della moda, recuperate lo scorso articolo!
Tessuti ecosostenibili: cosa sono?
Iniziamo con le presentazioni: i tessuti vengono detti ecosostenibili per l’attenzione rivolta al loro impatto ambientale e alle condizioni di lavoro etiche nella fase di produzione. Idealmente, la sostenibilità resta poi il fil rouge di tutto il loro ciclo di vita. Alcuni esempi di materiali tessili ecosostenibili (guardate qui per una lista più completa) sono:
1. Cotone biologico
Coltivato senza utilizzare pesticidi né fertilizzanti sintetici, presenta vari vantaggi, tra cui la riduzione di inquinamento del suolo e dell’acqua, la sicurezza per i lavoratori (non esposti a sostanze chimiche nocive) e consumatori (non contenendo residui chimici), oltre che ovviamente per il suolo.
2. Lino
Tessuto naturale ricavato dalle fibre della pianta del lino, resta uno dei tessuti più antichi ed ecologico, principalmente grazie alle necessità ridotte di utilizzo di pesticidi, fertilizzanti e acqua, oltre alle grandi caratteristiche di durabilità, biodegrabilità (essendo una fibra naturale) e versatilità (essendo sia traspirante che assorbente).
3. Canapa
Una fibra naturale ricavata dalla pianta della cannabis sativa (no, non si possono fumare quindi; o meglio, non è consigliabile, dato che causa grandi mal di testa e lascia un pessimo sapore in bocca), risulta parecchio versatile grazie alla grande resistenza (venendo utilizzata quindi non solo per tessuti ma anche per corde e materiali da costruzione) e alla rapidità di crescita in climi e condizioni di suolo molto variabili, necessitando di molta meno acqua del cotone, “soffocando le erbacce” e necessitando quindi meno erbicidi.
4. Lyocell
Una fibra artificiale ottenuta dalla polpa di legno di alberi come l’eucalipto, il faggio e la betulla, è noto per essere una delle fibre più ecologiche tra le fibre artificiali. Il suo processo di produzione è a circuito chiuso, riutilizzando completamente il solvente utilizzato per sciogliere la polpa di legno, oltre a richiedere molta meno acqua rispetto ad altre fibre artificiali e naturali. Risulta completamente biodegradabile e compostabile, oltre a essere morbido, traspirante, resistente e adatto all’abbigliamento sportivo e per persone con pelle sensibile, avendo anche eccellenti capacità di gestione dell’umidità.
Un primo esempio virtuoso: Brugnoli
Sono molteplici gli attori attivi nel mondo della produzione dei tessuti ecosostenibili. Dedicheremo articoli futuri proprio a questo tema, ma qui
vogliamo concentrarci su un primo esempio virtuoso. Brugnoli, azienda con sede a Busto Arsizio (VA), con la sua costante attenzione all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo, costituisce per noi una grande fonte di ispirazione, impegnandosi su vari fronti tra cui:
Riutilizzabili e Riciclabili: Rifò
Oltre ai materiali, è fondamentale considerare la possibilità di riutilizzo e riciclo dei vestiti, per favorire la durabilità e la circolarità nel settore della moda.
In tal senso, un esempio virtuoso nel panorama italiano è costituito da Rifò (ne avevamo già parlato qui), azienda orgogliosamente di Prato che (da mission dichiarata) intende “creare una linea di abbigliamento e di accessori di qualità prodotta interamente a Prato e dintorni con fibre rigenerate e rigenerabili“. Per farlo, oltre a occuparsi direttamente della raccolta di alcune tipologie di capi riciclabili (per ora, solo maglioni in lana o cashmere, pantaloni in denim, oppure jeans), sono stati in grado di costruire un processo trasparente e professionale per il riciclo, che parte dalla selezione e smistamento dei capi e arriva alla produzione, affidata ad artigiani locali nelle vicinanze di Prato.
In conclusione (per ora)
La transizione verso tessuti ecosostenibili è un passo cruciale per ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda. Conoscere i materiali, capire le pratiche di riutilizzo e riciclo, e scegliere brand impegnati nella sostenibilità, sono modi attraverso i quali ogni individuo può contribuire a un futuro più verde e responsabile.
Dal nostro punto di vista, siamo lieti di accompagnarvi e altrettanto felici che vi uniate a noi in questo viaggio, alla scoperta di un guardaroba che rispetti il nostro pianeta.
Ovviamente esistono diverse realtà a impatto positivo nel mondo della moda. In futuro, come abbiamo fatto finora, continueremo a esaminare brand che si sono distinti per l’impegno verso la moda responsabile, col fine di rendere più facile per tutti noi effettuare scelte consapevoli e responsabili. Per questo, esistono anche varie certificazioni legate alla sostenibilità dei tessuti, ma questo sarà l’argomento di un prossimo articolo.
Stay hungry, stay Drip!
Teo 🙂
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